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I principi del diritto amministrativo europeo

diritto amministrativo europeo

Se stai studiando Diritto amministrativo e vuoi una spiegazione semplice e sintetica dei principi del diritto amministrativo europeo, questo articolo fa al caso tuo!

I principi UE

I principi fondamentali dell’attività amministrativa emergono non solo dalle disposizioni costituzionali e legislative ma anche dal diritto dell’Unione europea.

Il diritto amministrativo, infatti, si compenetra continuamente con quello europeo e da esso trae linfa innovativa. Si tratta di principi che, in alcuni casi, sono parte integrante dei Trattati, oppure che, in altre ipotesi, sono rinvenibili nell’attività giurisprudenziale operata dalla Corte di Giustizia UE mediante le sue sentenze.

I principi del diritto amministrativo europeo sono anche espressamente richiamati dall’art. 1, comma 1, della L. 241/1990, legge generale sul procedimento amministrativo, insieme ai tradizionali criteri di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza.

Esaminiamo questi criteri:

principio della certezza del diritto: in base a tale principio, non solo le norme ma anche le situazioni giuridiche soggettive nonché i rapporti tra autorità e cittadino devono essere conoscibili (e prevedibili);

principio del legittimo affidamento: è diretto alla tutela delle situazioni giuridiche soggettive dei privati. In pratica, le amministrazioni sono tenute a salvaguardare le posizioni giuridiche soggettive consolidatesi a seguito di atti e comportamenti amministrativi capaci di creare una situazione di affidamento ragionevole nel privato. Da ciò consegue l’importante corollario della non rimovibilità della situazione consolidata, salvo il riconoscimento di un indennizzo al privato in buona fede. L’istituto del legittimo affidamento, lo ricordiamo, in diritto amministrativo si configura quale limite alle scelte discrezionali dell’amministrazione;

principio di proporzionalità: impone alla P.A. di «adottare un provvedimento non eccedente quanto è opportuno e necessario per conseguire lo scopo prefissato. Alla luce di tale principio, nel caso in cui l’azione amministrativa coinvolga interessi diversi, è doverosa un’adeguata ponderazione delle contrapposte esigenze, al fine di trovare la soluzione che comporti il minor sacrificio possibile: in questo senso, il principio in esame rileva quale elemento sintomatico della correttezza dell’esercizio del potere discrezionale in relazione all’effettivo bilanciamento degli interessi» (C.d.S., sez. IV, 26-2-2015, n. 964);

principio del giusto procedimento, secondo cui le procedure devono essere improntate alla democraticità nonché alla imparzialità e trasparenza;

principio di buona amministrazione: impone di garantire la tempestività dell’azione amministrativa e, nella connessa accezione di imparzialità, di citare, in casi analoghi, trattamenti difformi senza adeguata motivazione o di rispettare criteri di massima fissati in precedenza (CHITI);

principio di precauzione, grazie al quale la P.A. può adottare provvedimenti nel caso in cui si prospetti il rischio della lesione di un interesse tutelato, sebbene manchi ancora la certezza del prodursi di un effettivo pregiudizio;

principio di consequenzialità, di elaborazione giurisprudenziale, secondo cui le amministrazioni devono adottare atti e decisioni coerenti con quanto previsto sia in altri atti del procedimento che nelle direttive e nei principi generali cui la P.A. è tenuta ad attenersi; si tratta, in sostanza, dell’obbligo di agire in base a scelte determinate in precedenza.

Il Codice europeo di buona condotta amministrativa

«La buona amministrazione da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione europea (le «istituzioni dell’UE») è un vantaggio per tutti i cittadini europei e i residenti nell’Unione

ed è di particolare importanza per le persone che hanno rapporti diretti con le istituzioni dell’UE»: è questo l’incipit del Codice di Buona condotta amministrativa, che il Parlamento dell’UE ha approvato nel 2001.

Si tratta di un testo che intende far conoscere a tutti i cittadini dell’Unione i diritti di cui sono titolari nei confronti della pubblica amministrazione europea e gli standard delle prestazioni erogate dalle istituzioni. Secondo il principio di buona amministrazione sancito dal Codice, infatti, ogni persona ha diritto a che le questioni che la riguardano siano trattate in modo imparziale ed equo ed entro un termine ragionevole dalle istituzioni, organi e organismi dell’Unione. Tale diritto comprende, in particolare: il diritto di ogni persona di essere ascoltata prima che nei suoi confronti venga adottato un provvedimento individuale che le rechi pregiudizio; il diritto di ogni persona di accedere al fascicolo che la riguarda, nel rispetto dei legittimi interessi della riservatezza e del segreto professionale e commerciale; l’obbligo per l’amministrazione di motivare le proprie decisioni.

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