Principio di legalità e riserva di legge

Sei alle prese con l’esame di diritto costituzionale? Stai studiando diritto costituzionale per un concorso? Sei nel posto giusto! In questo articolo troverai una spiegazione chiara e semplice del principio di legalità e della riserva di legge.
Il sistema delle fonti del diritto contenuto nella Costituzione italiana si fonda sulla centralità della legge.
Il principio di legalità
La legge costituisce un limite alla discrezionalità di chi detiene la sovranità.
Si tratta del principio di legalità, che va inteso in diverse accezioni:
- gli atti dei pubblici poteri non possono contenere disposizioni in contrasto con la legge (cd. supremazia della legge). Tale principio è sancito dall’art. 111 Cost., in base al quale contro le sentenze degli organi giurisdizionali è possibile ricorrere in Cassazione per violazione di legge. Inoltre, l’art. 4 disp. prel. c.c. dispone che i «regolamenti dell’esecutivo non possono contenere norme contrarie alle disposizioni delle leggi», mentre l’art. 5, L. 2248/1865, all. E, chiarisce che «le autorità giudiziarie applicheranno gli atti amministrativi ed i regolamenti generali e locali, in quanto siano conformi alle leggi»;
- gli atti dei pubblici poteri devono essere autorizzati dalla legge (cd. legalità in senso formale). Tale principio non è affermato esplicitamente ma si ricava dai principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale;
- gli atti dei pubblici poteri devono essere disciplinati compiutamente dalla legge (cd. legalità in senso sostanziale). Tale principio è espressamente statuito solo in materia penale (art. 25 Cost.) e si rivolge al legislatore, imponendogli di disciplinare una determinata materia in modo da delimitare la discrezionalità dei pubblici poteri.
La riserva di legge
La legge costituisce altresì la garanzia dei diritti e delle libertà, attuata attraverso la riserva di legge, quando cioè la Costituzione riserva alla legge la disciplina di una determinata materia.
In tal caso, è possibile distinguere la riserva:
- assoluta, quando si esclude la possibilità di regolare certe materie con fonti di grado secondario;
- relativa, quando la legge definisce le caratteristiche fondamentali della disciplina, lasciando spazio alle fonti secondarie per regolarla compiutamente;
- di legge costituzionale, quando la materia è affidata a leggi costituzionali (ad es. artt. 71, 116, 132, 137, co. 1);
- di legge formale, quando si riferisce solo alla legge, approvata dal Parlamento e non anche agli atti equiparati o alla legge regionale (ad es. artt. 77 e 78);
- rinforzata, quando la Costituzione fissa ulteriori limiti che riguardano il contenuto (es. l’art. 16 permette al legislatore di porre dei limiti alla libertà di circolazione, ma solo con norme che dispongano «in generale per motivi di sanità o di sicurezza») o quando è richiesto un particolare procedimento (es. rapporti tra Stato e Chiesa);
- implicita, quando non espressamente prevista dalla Costituzione.
Hai bisogno di altre spiegazioni semplici di diritto costituzionale oltre quella sul principio di legalità e la riserva di legge? Qui puoi trovare il compendio di diritto costituzionale e la Costituzione italiana esplicata, inoltre sul nostro canale Youtube troverai una serie di consigli su come superare l’esame di diritto costituzionale.