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Che cosa è la concessione in diritto amministrativo?

ricorso incidentale

Se sei alle prese con l’esame di diritto amministrativo e vuoi capire cosa sia la concessione amministrativa e quali differenze ci siano rispetto alle autorizzazioni, allora questo articolo fa per te!

Devi innanzitutto focalizzare che, per esercitare concretamente le loro funzioni, le pubbliche amministrazioni devono svolgere diverse attività, sia materiali che giuridiche.

In particolare, l’attività amministrativa è quella con cui la P.A. provvede, nel concreto, alla cura degli interessi ad essa affidati. In questo senso l’attività amministrativa persegue i fini dettati dalla legge (cioè non è libera, come l’azione dei privati) perché è sempre preordinata ad un fine/interesse pubblico.

Inoltre, data la pluralità e la eterogeneità dei fini che la pubblica amministrazione deve perseguire, gli atti giuridici che essa può compiere sono molti e di diversa natura.

Gli atti amministrativi sono quindi atti giuridici provenienti da un’autorità amministrativa nell’esercizio di una funzione pubblica.

Atti e provvedimenti: differenze

La più importante categoria di atti amministrativi è costituita dai provvedimenti, i soli idonei a «manifestare all’esterno» la volontà dell’amministrazione pubblica e a incidere su una situazione giuridica soggettiva dei privati.

Ma in che modo la P.A. può «incidere» su una situazione giuridica dei privati con un provvedimento amministrativo? Lo può fare modificandola, estinguendola o costituendone una nuova.

Per quanto riguarda la modifica e l’estinzione, si fa riferimento a una situazione giuridica di cui il privato è già titolare e che, con l’emanazione del provvedimento amministrativo, la P.A. può decidere di modificare (ad esempio, rimuovendo un limite legale alla stessa: è il classico esempio dell’autorizzazione) oppure di estinguere, facendola venire meno (si pensi al caso dell’espropriazione per pubblica utilità, con cui la P.A. espropria un privato di un suo bene per motivi di interesse pubblico: ad esempio, priva un cittadino di un suo terreno perché serve per costruirci un tratto di autostrada).

Costituire, invece, significa attribuire al privato una situazione giuridica della quale quest’ultimo, prima del provvedimento, non era titolare. Questo accade con quel tipo di provvedimento amministrativo chiamato «concessione».

La concessione nel diritto amministrativo e le differenze con le autorizzazioni

La concessione è, dunque, il provvedimento amministrativo con cui la P.A. conferisce nuove posizioni giuridiche attive al destinatario, ampliandone così la sfera giuridica.

La concessione, pur presentando elementi di affinità con l’autorizzazione — entrambi sono provvedimenti ampliativi — se ne differenzia profondamente in quanto non si limita a rimuovere un limite di una posizione soggettiva preesistente (questo appunto lo fa la autorizzazione) ma attribuisce o trasferisce posizioni o facoltà nuove al privato.

Ad esempio: concessioni di un bene pubblico o di un servizio pubblico. Pensiamo al caso in cui la P.A. affidi la gestione di una spiaggia ad un privato che apre uno stabilimento balneare, o in cui consenta ad un privato di svolgere attività economiche “di carattere pubblicistico” come la distribuzione dell’energia elettrica o del gas.

Le concessioni, a loro volta, si distinguono in due grandi gruppi: da un lato abbiamo le concessioni traslative — che cioè trasferiscono ad un soggetto privato un diritto o un potere del quale è titolare la P.A. (si pensi alla concessione per l’esercizio dell’attività di distribuzione di energia elettrica o di gas) — e, dall’altro lato, ci sono le concessioni costitutive — che, invece, attribuiscono al privato un nuovo diritto (ad es., una onoreficenza).

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