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Introduzione al diritto dell’Unione Europea

diritto amministrativo europeo

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Definizione di diritto dell’Unione europea

Il diritto dell’Unione Europea è costituto dall’insieme delle norme che regola l’organizzazione e lo sviluppo dell’Unione e i rapporti tra questa e i suoi Stati membri. Questo insieme di norme è costituito da:

— i Trattati europei (il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea -TFUE e il Trattato sull’Unione europea -TUE), che costituiscono il cd. diritto primario. Tutte le azioni dell’Unione europea si fondano sui Trattati, che definiscono gli obiettivi dell’Unione;

— gli atti europei, che derivano dai principi e dagli obiettivi dei trattati, rappresentano il cosiddetto diritto derivato e comprendono regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri.

Che cos’è l’Unione europea (UE)?

L’Unione europea è un’organizzazione internazionale cui appartengono attualmente 27 Stati membri del continente europeo, i cui obiettivi, oltre a quello di favorire l’integrazione economica e sociale dei Paesi che vi aderiscono, sono i seguenti:

— mantenere la pace tra gli Stati membri e i Paesi vicini;

— promuovere la cooperazione e la solidarietà economica e sociale;

— garantire la sicurezza dei cittadini europei;

— preservare le diversità europee;

— promuovere i valori condivisi degli Stati membri.

L’Unione europea è un’unione di diritto. Ciò significa che ogni azione intrapresa dall’UE si fonda sui Trattati istitutivi della Comunità europea, (CE) della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) e della Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM) approvati volontariamente e democraticamente da tutti gli Stati membri dell’UE.

I trattati sono stati negoziati e concordati, e successivamente ratificati dai parlamenti nazionali o tramite referendum. Fissano gli obiettivi dell’Unione europea, stabiliscono le modalità per l’adozione delle decisioni e descrivono le relazioni tra l’UE e i suoi Stati membri.

Con il passare degli anni, con i progressi del processo di integrazione e ogni volta che nuovi membri hanno aderito all’Unione i trattati sono stati modificati: varie conferenze intergovernative hanno rivisto i Trattati istitutivi alla luce delle nuove situazioni, nel tentativo di dare radici giuridiche solide e omogenee a un’organizzazione sempre più complessa.

Dai Trattati istitutivi all’Unione europea

I Trattati fondamentali su cui si regge l’Unione europea sono:

  • il Trattato che ha istituito la Comunità europea del carbone e dell’acciaio – CECA, firmato dai Paesi fondatori (Italia, Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, ai quali negli anni si sono aggiunti altri Stati) il 18 aprile 1951 per una durata di 50 anni ed entrato in vigore il 23 luglio 1952. E’ scaduto il 23 luglio 2002;
  • il Trattato che ha istituito la Comunità economica europea (CEE), e il Trattato che ha istituto la Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM), firmati entrambi a Roma dai Paesi membri della CECA il 25 marzo 1957 ed entrati in vigore il 1º gennaio 1958. Spesso denominati «Trattati di Roma»;
  • il Trattato sull’Unione europea (TUE), che ha istituito l’Unione europea firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1º novembre 1993.

I Trattati istitutivi delle tre Comunità hanno creato tre distinte organizzazioni dotate di proprie istituzioni e con specifiche competenze al fine di realizzare obiettivi relativi al carbone, all’acciaio, all’energia nucleare e ad altri settori chiave delle economie degli Stati membri. Appena più tardi fu posta l’esigenza di semplificare l’assetto istituzionale delle tre organizzazioni attribuendo alle stesse un unico quadro istituzionale.

Con il Trattato di Maastricht si inaugurava la fase più ambiziosa del processo di integrazione, volta a creare una comunità politica ed economica unica nel suo genere: veniva infatti creata l’Unione europea, un’organizzazione che da un lato inglobava le Comunità europee già esistenti e dall’altro avviava la cooperazione tra gli Stati membri anche in settori non strettamente economici, come la politica estera comune, la politica di difesa europea, la cooperazione tra le forze di polizia e tra le autorità giudiziarie.

Altra novità del Trattato di Maastricht è stata quella di aver stabilito le tappe dell’unione economica e monetaria in vista dell’adozione dell’euro dal 1° marzo 2002. Attualmente, infatti, ben diciannove Stati appartenenti all’Unione europea hanno una moneta unica, una conquista di fondamentale importanza nel processo di integrazione.

Le disposizioni originarie di tali Trattati sono state, nel corso del tempo, modificate  e integrate da altri trattati nonché da vari atti  che hanno  semplificato la complessa struttura così come la sua natura giuridica: l’Unione europea succede alla Comunità europea ed è dotata di una personalità giuridica unica.

I testi di riferimento dei Trattati oggi sono due e si distinguono sul piano dei contenuti:

  • il Trattato sull’Unione europea – TUE, che definisce le norme essenziali dell’Unione, richiamando i valori fondamentali, gli obiettivi e i principi democratici;
  • il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea – TFUE, che fissa le regole di funzionamento delle istituzioni, degli organi e degli organismi e disciplina in dettaglio le politiche interne e l’azione esterna. 

Il diritto dell’Unione europea nell’Ordinamento nazionale

La presenza del sistema normativo dell’Unione incide sul diritto nazionale, vista la l’apertura del nostro sistema costituzionale al processo di integrazione europea. Pertanto potrebbero sorgere situazioni di conflitto tra norme europee e norme nazionali dei singoli Stati membri. Tale contrasto è stato risolto dalla Corte di giustizia che, in alcune importanti sentenze, ha stabilito che il diritto europeo prevale automaticamente sulla legge nazionale. Già nel 1963 la Corte aveva affermato che “la Comunità economica europea costituisce un ordinamento giuridico di nuovo genere nel campo del diritto internazionale a favore del quale gli Stati membri hanno rinunciato, seppure in settori limitati, ai loro poteri sovrani ed al quale sono soggetti non soltanto gli Stati membri, ma pure i loro cittadini”

In sostanza gli atti giuridici dell’Unione non solo devono essere osservati dagli organi degli Stati membri (Governi e Parlamenti nazionali) ma devono essere applicati da questi ultimi.

Le istituzioni europee

Le istituzioni di cui l’Unione europea dispone per il perseguimento degli obiettivi, la promozione dei valori, la coerenza, l’efficacia delle sue politiche e delle sue azioni sono:

  • il Parlamento europeo che ha funzioni legislative, congiuntamente al Consiglio;
  • il Consiglio europeo, che dà all’Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti e le priorità politiche generali;
  • il Consiglio, che condivide con il Parlamento europeo il compito di adottare le leggi dell’Unione e il bilancio;
  • la Commissione europea, cui compete una funzione esecutiva, ossia il potere di presentare proposte legislative, gestire le politiche e assegnare i finanziamenti dell’UE;
  • la Corte di giustizia dell’Unione europea, con funzioni giurisdizionali che consistono nel compito di interpretare il diritto, di assicurare il rispetto della legge, l’intervento delle istituzioni e il sanzionamento in caso di interessi lesi;
  • la Banca centrale europea, che con le banche centrali nazionali conduce la politica monetaria dell’Unione;
  • la Corte dei conti, che ha funzioni di controllo sulla gestione finanziaria.

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