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L’autorizzazione in diritto amministrativo

autorizzazione in diritto amministrativo

Se stai studiando per un esame o per un concorso pubblico e vuoi capire cosa sia l’autorizzazione in diritto amministrativo e le sue caratteristiche specifiche sei nel posto giusto! Questo articolo ti darà le giuste chiavi di lettura per entrare nell’argomento.

Il punto di partenza: i vari tipi di provvedimento amministrativo

Sappiamo che i provvedimenti amministrativi si distinguono tra loro in base agli effetti che essi stessi producono.

Infatti, in tale ottica  si distingue tra provvedimenti accrescitivi, che cioè ampliano la sfera giuridica dei destinatari (in primo luogo, autorizzazioni, concessioni e provvedimenti analoghi), provvedimenti ablatori, che invece restringono la sfera giuridica dei destinatari e, infine, provvedimenti di secondo grado, che a loro volta incidono su precedenti provvedimenti.

Le autorizzazioni in diritto amministrativo

L’autorizzazione è quel provvedimento mediante il quale la P.A., nell’esercizio di un’attività discrezionale in funzione preventiva (e normalmente ad istanza dell’interessato), provvede alla rimozione di un limite legale posto all’esercizio di un’attività inerente ad un diritto soggettivo o ad una potestà pubblica, che devono necessariamente preesistere in capo al destinatario.

Tipici provvedimenti ampliativi sono, ad esempio, la patente di guida o l’autorizzazione allo svolgimento di determinati tipi di commercio.

Gli elementi costitutivi della fattispecie autorizzativa sono:

  1. esistenza di un limite legale all’esercizio di una attività inerente ad un diritto soggettivo o ad un potere;
  2. apprezzamento discrezionale della P.A. in funzione preventiva: la P.A. deve, cioè, preventivamente valutare se lo svolgimento dell’attività, oggetto del provvedimento autorizzatorio, giovi o meno all’interesse pubblico primario;
  3. rimozione del limite legale, che costituisce la funzione propria dell’autorizzazione.

Caratteristiche

Le autorizzazioni si distinguono in genere in:

autorizzazioni personali, quando l’apprezzamento discrezionale della P.A. concerne requisiti inerenti la persona del soggetto autorizzato;

autorizzazioni reali, dette anche ob rem, quando l’accertamento verte cioè su requisiti concernenti una cosa (es.: la carta di circolazione di un autoveicolo o la certificazione di abitabilità di un immobile).

Da un punto di vista contenutistico, invece, l’autorizzazione può definirsi modale, laddove preveda, cioè, le modalità con cui esercitare il diritto, e non modale se il suo contenuto è vincolato, ossia predefinito dalla legge.

Quali sono le figure analoghe all’autorizzazione?

Alcuni provvedimenti sono fatti rientrare, in genere, nell’ambito delle autorizzazioni. Esaminiamoli:

  1. abilitazione: il rilascio di un’abilitazione è subordinato all’accertamento dell’idoneità tecnica di soggetti a svolgere una certa attività. La differenza fra abilitazione ed autorizzazione attiene solo al diverso tipo di discrezionalità cui deve ricorrere la P.A. nell’emanarli: discrezionalità amministrativa nel caso di autorizzazioni, discrezionalità tecnica nel caso di abilitazioni. Sono esempi di abilitazioni: l’abilitazione all’esercizio di una professione e il rilascio della patente di guida;
  2. approvazione. È un provvedimento permissivo in quanto consente l’esercizio di determinati diritti o facoltà con i quali la P.A. rende efficaci ed eseguibili atti giuridici già compiuti e perfetti. Differisce dall’autorizzazione in senso tecnico in quanto, mentre l’autorizzazione deve necessariamente intervenire prima del compimento dell’attività o dell’atto cui si riferisce, gli atti di approvazione, invece, intervengono sempre dopo; quindi, l’autorizzazione condiziona la legittimità dell’atto (o dell’attività), l’approvazione ne condiziona solo l’operatività. L’approvazione costituisce generalmente un atto di controllo e trova larga applicazione nei rapporti fra Stato e persone giuridiche pubbliche;
  3. nulla osta: si tratta di un atto emanato da un’amministrazione diversa da quella procedente, con cui si dichiara che, in relazione ad un particolare interesse, non sussistono ostacoli all’adozione del provvedimento finale. Il nulla osta attiene, dunque, ai rapporti tra diverse amministrazioni (solitamente viene emesso dalle autorità centrali per attività che debbano essere svolte in sede locale). Il diniego del nulla-osta costituisce fatto impeditivo della conclusione del procedimento;
  4. registrazione: è un’autorizzazione vincolata, in quanto anch’essa è diretta a rimuovere un limite legale che si frappone all’esercizio di un diritto; ciò avviene, però, non a seguito di una valutazione discrezionale, bensì sulla base di un semplice accertamento della sussistenza delle condizioni di legge;
  5. dispensa: è quel provvedimento mediante il quale la P.A., sulla base di una valutazione discrezionale, consente ad un soggetto di esercitare una data attività o compiere un determinato atto in deroga ad un divieto di legge, ovvero esonera il soggetto dall’adempimento di un obbligo di legge;
  6. omologazione: è rilasciata dalle autorità per dimostrare la conformità delle cose alle norme nazionali ed internazionali a tutela della sicurezza e della uniformità dei prodotti.

Differenza tra autorizzazione e concessione

La concessione è il provvedimento amministrativo con cui la P.A. conferisce nuove posizioni giuridiche attive al destinatario, ampliandone così la sfera giuridica.

La concessione, pur presentando elementi di affinità con l’autorizzazione — entrambi sono infatti provvedimenti ampliativi della sfera soggettiva — se ne differenzia profondamente in quanto non si limita semplicemente a rimuovere un limite ma attribuisce o trasferisce posizioni o facoltà nuove al privato (ad esempio: concessioni di un bene pubblico o di un servizio pubblico).

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