Cerchi una spiegazione semplice e completa dell’accountability nel diritto amministrativo? Vuoi conoscere gli elementi che la compongono e le loro caratteristiche? Sei nel posto giusto!
La pubblica amministrazione: un «cantiere aperto»
Il settore pubblico attraversa attualmente una fase di profondo cambiamento.
Si tratta di un momento storico connotato, in primo luogo, da una sempre maggiore complessità, sia a livello istituzionale ed organizzativo, sia a causa della progressiva riduzione delle risorse economiche e finanziarie destinate alle strutture pubbliche. In secondo luogo, occorre ricordare l’enorme impatto del livello sovranazionale sugli ordinamenti interni, nonché la recente crisi economica e sanitaria su scala globale, per cui alle crescenti esigenze da parte dei cittadini di servizi e politiche in termini di qualità le pubbliche amministrazioni hanno dovuto (e dovranno) far fronte con risorse sempre più scarse.
Non solo: accanto ai tradizionali principi alla base delle amministrazioni moderne, tra cui l’efficacia e l’efficienza, negli ultimi anni si sta assistendo al decollo di dimensioni innovative quali la trasparenza, l’accountability, la governance, la semplificazione, l’orientamento ai cittadini utenti, l’etica e la lotta alla corruzione.
Il principio di accountability
Tra i nuovi principi alla base delle riforme del settore pubblico abbiamo appena citato l’espressione “accountability”. Di cosa si tratta?
Ogni amministrazione pubblica deve dar conto del proprio operato alla collettività. Tale attività viene tradotta spesso con il termine accountability, che indica sostanzialmente il dovere di informare tutti gli interessati su come si è adempiuto alle responsabilità nei loro riguardi.
In poche parole, questo termine starebbe a significare, volendolo tradurre, “responsabilizzazione”.
Questo concetto, di origine anglosassone, si afferma a partire dagli anni 80 per rispondere alla necessità dei governi di rendere conto delle azioni pubbliche nei riguardi della platea degli utenti (cittadini, imprese ecc.) ed oggi, in particolare, rappresenta il filo rosso delle politiche della governance pubblica, posto alla base anche delle riforme normative della pubblica amministrazione nonché del pubblico impiego degli ultimi anni.
Ma quali sono le tendenze imperanti nella nuova pubblica amministrazione? Possiamo sintetizzarli nei passaggi che seguono:
- maggiore cooperazione tra settore pubblico e privato, quest’ultimo rappresentato dalla cd. società civile;
- interazione tra azioni di governo e società civile e promozione di forme di auto-organizzazione;
- affidamento di attività/iniziative a soggetti terzi nel rispetto del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale (ossia partecipazione attiva alla vita politica e sociale da parte dei cittadini e dei gruppi);
- accountability, appunto, della P.A. verso i cittadini.
Si tratta, dunque, con specifico riferimento al settore pubblico, dell’attività complessiva di «rendere conto» delle proprie azioni da parte degli operatori pubblici, in ossequio ai criteri di partecipazione, di efficienza ma soprattutto di trasparenza nella gestione delle risorse finanziarie pubbliche, nelle attività svolte e nei risultati conseguiti dalla P.A. In sostanza, è una sorta di monitoraggio ex post che i cittadini possono operare sull’azione della P.A.
Accountability e trasparenza
Il concetto di accountability, è evidente, non può essere disgiunto da quello di trasparenza.
La nozione di trasparenza, difatti, rimanda al modo attraverso il quale si estrinseca la principale caratteristica dello Stato democratico, ossia di essere il «potere pubblico in pubblico»: essa si intreccia con l’agire quotidiano delle P.A. “casa di vetro” e permea ogni momento dell’azione amministrativa.
Oggi, lo ricordiamo, come si evince dal D.Lgs. 33/2013, cd. Testo unico Trasparenza, ogni aspetto dell’azione e dell’organizzazione di ciascuna P.A., dalla più piccola alla più grande, deve essere reso noto, ossia conoscibile mediante pubblicazione sui siti web istituzionali e, in tal modo, controllabile e valutabile dagli stakeholders.
Dall’accesso classico ai documenti amministrativi, disciplinato dalla L. 241/1990, inoltre, si è passati agli «accessi» a tutti i documenti, i dati e le informazioni della P.A.: oggi il sistema contempla le nuove figure dell’accesso civico — che consente a chiunque, senza necessità quindi di legittimazione soggettiva o dimostrazione di un interesse qualificato, di chiedere l’adempimento degli obblighi di pubblicazione da parte delle PP.AA. — e dell’accesso «universale» detto anche Freedom of Information Act (FOIA), ancora più ampio di quello civico in quanto permette di richiedere anche i dati per cui non sussiste l’obbligo di pubblicazione.
Il principio di trasparenza, a sua volta, è condizione e presupposto ineludibile della lotta alla corruzione ed ai fenomeni di malaffare tra gli uffici pubblici, probabilmente la piaga principale che continua a flagellare l’immagine ed il prestigio della pubblica amministrazione.
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