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I contratti commerciali bancari: il deposito bancario

deposito bancario

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Definizione

Tra le principali attività contrattuali che la banca, quale imprenditore commerciale, può porre in essere vi è il deposito bancario (art. 1834 c.c.): si tratta di un deposito irregolare (art. 1782 c.c.) che si caratterizza per il fatto che la veste di depositario è assunta da una banca.

Infatti la banca, per effetto del contratto di deposito, acquista la proprietà di una quantità di denaro, con la facoltà di servirsene, e contestualmente si obbliga a restituirne la medesima specie monetaria, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito o dalla scadenza del termine convenuto o a richiesta del cliente depositante.

Ai sensi dell’art. 1782, secondo comma, in caso di deposito irregolare, figura generale cui è ricondotto il deposito bancario, si applicano le norme relative al mutuo.

Pertanto, a fronte del deposito, la banca deve corrispondere gli interessi sulle somme depositate.

Tipologie di depositi bancari nel diritto commerciale

  • Deposito in conto corrente
  • Deposito semplice
  • Deposito a risparmio

Il ruolo del libretto di deposito

Nell’ambito dei depositi a risparmio gioca un ruolo fondamentale il libretto di deposito. In tale documento vengono annotate tutte le operazioni, svolgendo una funzione probatoria.

Ai sensi dell’art. 1835 se la banca rilascia un libretto di deposito a risparmio, i versamenti e i prelevamenti devono essere annotati sul libretto.

La funzione è probatoria: le annotazioni sul libretto, firmate dall’impiegato della banca che appare addetto al servizio, fanno piena prova nei rapporti tra banca e depositante.

In altri termini, non è possibile il ricorso ad altri mezzi di prova per contestare il contenuto delle annotazioni, né la banca può eccepire la difformità delle stesse rispetto alle proprie scritture contabili.

Esistono diversi tipi di libretti di deposito a risparmio:

  • Libretti nominativi, dove rileva l’intestatario del libretto;
  • Libretti nominativi pagabili al portatore, dove rileva anche un soggetto diverso dall’intestatario;
  • Libretti al portatore, dove rileva il possesso del libretto.

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